04/07/2015 – Plose-Telegrafo

Gaetano, Franco, Sergio, Claudio

La prima domanda che ci è venuta spontanea dopo questo giro è: Perché abbiamo ‘snobbato la Plose’ fino ad oggi? La risposta non la abbiamo trovata… ma in compenso abbiamo passato un’altra fantastica bike-giornata!
Al rifugio Plose
Alla fine solo 4 bikers (dopo i 10 del giro del Latemar) pronti al via e si decide per il viaggio in treno fino a Bressanone (per il rientro si vedrà se ‘far fuori’ i nostri Nobby Nick sull’asfalto della ciclabile o riusare il treno. Pronti e puntuali per il treno delle 8.01 in stazione Gae, Claudio, Sergio (che viene col treno da Salorno) e Franco con nostro AAPass.
Vedo solo ora che il mio ciclo-computer ha la batteria scarica, veloce ricerca nei tabacchini della stazione… ma niente, questo Polar ha un batteria particolare. Vedremo a Brixen se si trova qualcosa.
Saliamo sul treno anch’esso puntualissimo e ravaniamo tra i sedili per posizionare le bici… niente da fare, anche con l’aiuto del Capotreno è un problema… le appoggiamo così ad una delle porte che resterà inutilizzata fino a Bressanone.
Arriviamo Brixen Hauptbahnhof, scarichiamo le bici e facciamo un giretto nel centro per cercare la batteria del Polar… ma è troppo presto (sono le 8.40) ed è ancora tutto chiuso. Ok, rinuncio all’uso del computer per oggi. Nella fregola di cercare la batteria dimentico di ‘caricare’ le borracce e mal me ne coglierà…
Attacchiamo così la salita fino a S. Andrea… ci sarà pure una fontana per strada, macchè nulla! Franco mi passa un po’ della sua borraccia e me la faccio bastare. La salita come pensavamo è abbastanza costante (7.5 km al 7% per 500 m di dislivello) meno male che per la maggior parte è in ombra.
Arriviamo così a Sant’Andrea ed alla partenza della funivia… o meglio io arrivo alla SAV… gli altri non la vedono e tirano diritto come per farsi la forestale che porta direttamente agli oltre 2000 m della SAM… Richiamati i soliti fuggitivi all’ordine si fa il biglietto che sarebbe 11 Euro con bici… ma qui (al contrario di Gardena e Fassa!) esiste lo sconto residenti in provincia e ci fanno 9 Euro (la bici non paga).
Le cabine sono mini e si entra 1 persona e la bici… qualche problema per la 29 di Franco a stare compressa nella cabina ma alla fine arriviamo tutti alla SAM.
Tempo stupendo, grandissimo panorama ma non è ancora nulla, la SAM è a 2000 m circa e la cima Telegrafo (cima Coppi della giornata) sta sui 2500 m!
Proviamo a voler bere il solito caffè della partenza e prendia
mo posto ad un tavolo del bar della SAM… dopo 10 minuti che non ci cagano si spostiamo ad un altro Gasthof più avanti dove riusciamo nell’impresa di farci il primo caffettino.
Bene è ora di partire! Prendiamo la strada forestale che ci porterà diritti al rifugio Plose, poco più sotto del Telegrafo (il dislivello anche qui è di circa 500 m.). Si pedala bene sotto il sole… con le Odle sulla destra, è abbastanza caldo e si inizia a sudare. La strada forestale non è male, anche questa sull’ordine del 7% circa di pendenza. Ci sono numerosi E-bikers ed alcuni di questi hanno un assetto da Sunday-bikers… al PMI hanno ancora le ginocchia in bocca e pedalano coi talloni… infatti arriviamo su prima noi… perfino io!
Siamo così al rifugio Plose, c’ero stato tantissimi anni fa e non avevo grandi ricordi: il rifugio (del CAI) è in una splendida posizione e ci facciamo la prima bevuta… dato che non sappiamo ancora bene come andrà nella prossima ora andiamo con un giro di Radler… meglio non esagerare.
Ripartiamo per il Telegrafo che raggiungiamo in 10 minuti. Un posto incredibile, la cima (costellata di antenne di tutti tipi) è un pianoro che sembra una pista di atterraggio di un aeroporto di montagna. Le capre abbondano così come i loro bisogni che sono in ogni dove…
Il sentiero 6...L'inizio del sentiero 6

Arriviamo così alla zona dove c’è la ruota con indicatore e collimatore delle cime che abbiamo tutto intorno: il panorama è grandioso ed a 360 gradi come in pochi altri posti. Da qui vediamo anche la possibile discesa (sentiero 6), come variante del giro, che porta alla Ochsenalm… una discesa sgrebenosa ed un tracciato sullo spartiacque… che si fa? Sembra tosta e sicuramente molto esposta… ma noi siamo POT! Qualche foto ed inizia la discesa. Sergio e Franco si blindano con le protezioni e si parte. Il primo tratto è a spinta più o meno per tutti ma poi si pedala con qualche spinta di tanto in tanto… il sentiero è sicuramente esposto ma visto da sopra sembrava molto peggio.
Arriviamo così alla croce di San Lorenzo per un breve sosta e qualche foto… ovviamente i turisti ci chiedono se veramente vogliamo proseguire… beh arrivati fin qui! La prossima meta è la Forcella Plose. Alla Croce di San Lorenzo
Dalla croce alla forcella il sentiero è molto sassoso con passaggi veramente al limite. Un paio di ruzzoloni per Claudio che avrà ancora i segni della corona nell’avambraccio… eh non voleva mollare la bici… e la bici lo ha ‘morso’!
Arriviamo così alla forcella della Plose, da qui alla Ochsalm gran bella discesa e ci pregustiamo già il pranzo!
La Ochsalm è un bellissimo posto sullo stile solito del maso sudtirolese, ci sono altri bikers ed altri ne arriveranno… ma nessuno arriverà da dove siamo arrivati noi… che strano!
Ok, Seimsurk per tutti che qui per 9.50 Euro ti danno anche un piatto di Krautsalat, complimenti alla siora e ripensiamo al quel magro Seimsurk della Peniola… ma solo per un momento.
Caffè finale e qualcuno spara che ci si potrebbe fare anche un dolce… evvvvvai col Buchwald (ne prendiamo uno ma è più che sufficiente). Praticamente un mezzo pandoro da 1 kg bello caldo con interno di marmellata di
albicocche ed affogato in una crema di vaniglia: fantastico! Alla fine con immancabili Weizen (per la verità non freddissime), pane e caffè 15 Euro a testa e ripartiamo un po’ appesantiti!
Ci facciamo il sentiero 30 che riporta alla SAM della Plose: dapprima in leggera salita, poi in piano e quindi in leggera discesa. Il pietrame di questi posti è molto accuminato ed avere la pressione delle gomme bassa non giova molto… detto fatto: foratura al posteriore per Claudio che rimedia una pizzicata. Sostituzione camera e pompata sulle 3 atm per fare in modo che non si ripeta…
Arriviamo così al bivio da dove si stacca il sentiero numero 4 sulla destra. Siamo a circa 2050 metri di quota. Sergio propone di prendere il 4 che invece di portare alla SAM, va giù diretto alla SAV. Ok decidiamo per questo sentiero… in fin dei conti sono solamente circa 1000 metri di discesa! Beh sentiero magnifico: gli aggettivi si sprecano ma i più gettonati sono: tosto, sgrebenoso, pendente ecc. Chi più chi meno si dà sfoggio delle proprie capacità. Un compendio di 1000 m. di dislivello sempre al massimo di tutto quello che ci piace! Impossibile dire di più… ah la temperatura: qui nel bosco la calura è veramente insopportabile e ci scoliamo tutto lo scolabile. Sergio go-(ri)pro(ende) tutto e tutti… sarà fantastico rivedersi. Su un passaggio impossibile ai più… ho tempo di risalire bici in spalla per una quindicina di metri e, dopo aver preso fiato, passarlo alla meglio… Alè!
Arriviamo così alla SAV a Sant’Andrea dove c’è una bella fontana con possibilità di fare pediluvi a nastro… detto fatto: pediluvio (e non solo) per tutti. Ci sarebbe voluto Giovanni!
Il pediluvio...1No ghe ne pì...
C’è anche il tempo per uno squazzotto che ci costringe al riparo temporaneo sotto il tetto di una casetta… ma niente di che. Dopo esserci rimessi in sesto si riparte per Bressanone tenendo sempre il sentiero 4 che passando tra prati e masi arriva fino ad un ultimo tratto abbastanza tosto… fatto anche questo a tutta e siamo in città… giretto per il centro e decidiamo per una birretta ad uno dei bar davanti al duomo.
Prendiamo posto e ce la raccontiamo quando inizia a piovere… inizialmente qualche goccia, poi sempre più forte alla fine un diluvio. Noi ed altri avventori siamo sotto i tendoni che sono belli grandi ma ecco scatenarsi il finimondo… un paio di raffiche di vento mettono tutto sottosopra: tavolini e sedie che volano nella piazza anche a 50 metri da dove erano, tutti i bicchieri e quanto altro era sui tavolini finisce in pezzi a terra e sparpagliato per la piazza, i tendoni si divelgono, fuggi fuggi generale per non prendere qualche trave in testa… alla fine ‘la quiete dopo la tempesta…’ ai proprietari non resta che fare il conto dei danni… ed a noi di pagare le nostre birre e portarci alla stazione del treno. Nessuno ha voglia di farsi i 40 km per arrivare a Bolzano dato che sono anche le 18:15 e Sergio deve anche arrivare a Salorno.
Ovviamente ora c’è il sole ed una caldo insopportabile. Il treno arriva e saliamo, per fortuna è ‘conditioned’ e così arriviamo a Bolzano belli… ferschi!. Dato che Sergio deve aspettare un po’ per il suo treno per Salurn gli facciamo compagnia al Landhaus bar in piazza per l’ultima birretta della giornata.
In tutto 32 km di cui 1000 di dislivello in salita e 2000 in discesa. Che dire? Viva la Plose dove ci torneremo di sicuro pere testare la discesa dal 17…


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