12/07/2010 – Giro di Fanes

Gaetano, Sergio, Giovanni
Ciao ragazzi...
Sabato mattina io, Giovanni e Sergio pronti alla partenza: ore 7:00 da BZ e via per S. Vigilio di Marebbe.
Secondo la guida si dovrebbe lasciare la macchina qui e partire per arrivare al rifugio Pederù: 13 km di misto saliscendi asfaltato. Però nessun cartello ci vieta di proseguire e pertanto arriviamo comodamente in auto fino al detto rifugio.
Pagato il parcheggio (5 Euro), scarichiamo l'attrezzatura e... qualcuno ne approfitta per i propri bisogni.
La zona è bellissima: non eravamo mai stati da queste parti, ma ci piace subito.
Come si diceva pronti via: così di brutto 200 m. di dislivello su strada bianca con medie al 12-14%... poi si apre su un pianoro con laghetti di una bellezza incredibile. Arriviamo al Rifugio Fanes e proseguiamo al passo del Limo: 100 m di dislivello in parte a spinta: il fondo non è dei migliori.
Poco dopo il passo del Limo Passo del Limo

Pranzo a base di "panin col formaio" (Sergio) e minestra d'orzo (io e Giovanni) con l'immancabile birretta e via per la discesa (da 2170 m a 1340 m), poi denominata "In balia del prato". Nome dovuto al fatto che ad un certo punto è il prato che ti guida e non viceversa stante la velocità non proprio moderata con cui siamo scesi...
Si arriva sulla strada Cima Banche-Cortina (ci saranno 34 gradi...) e risaliamo per 2 km verso Cima Banche sulla statale: lasciata la strada a quota 1450 m (al tornante) ci aspetta una terribile strada asfaltata (medie al 18%) per arrivare alla malga Ra Stua.
Io sono gia cotto e per fortuna arriviamo alla "poppa della..." non mi ricordo più (se qualcuno invia una foto...) e ci rinfreschiamo.
Alla malga Sergio dice che la "Coca Cola fa bene" e me ne sparo un paio: io sono proprio cotto... gli altri invece ne hanno ancora. Ci aspetta la salita al rifugio Sennes: 2170 m!
Verso CimaBanche A... Bombazza!

Però il gestore del rifugio ci dice che è meglio fare una variante verso la malga Fodara su antica strada
militare... la quota max in questo caso è 1940 m. Quindi 200 m. di meno.
Chiedo agli altri di accettare questa deviazione e si parte. Non prima, però, di aver fatto una foto con Brumotti (alias Bombazza per chi vede Striscia la Notizia) che era lì con le sue bici impossibili.. però era venuto su con un Ape....
Al rifugio Pederù
La salita per la strada militare è un muro al 16% di media, ben messa ma io non ce la faccio molto: sono solo 200 m. di dislivello e spingo per la maggior parte... Così ho il tempo di leggermi i cartelli che la regione Veneto ha messo per spiegare l'andamento della prima guerra mondiale e del fronte Italo-Austriaco e dell'uso della strada che stiamo facendo.
Passati i 200 m si arriva ad un pianoro che porta alla malga Fodara: paesaggio stupendo sotto la Croda Rossa.
Birra di rito e pronti per la discesa al Pederù: media del 18-20% ma è in discesa...! Il che non vuol dire: si suda pure in discesa.
Arrivati alla macchina, dato che puzziamo, come dei... caproni, decidiamo di fare una doccia. Dietro ad un pino Sergio monta la doccia da campo e ritorniamo abili ed arruolati. Si torna a casa.
Giornata magnifica! Gran caldo. Peccato per chi non c'era!
Magari Sergio e/o Giovanni possono mandare qualche foto per dare l'idea (io non avevo la macchina dato che la aveva mia figlia che è a Liverpool).
Alla prossima, Gaetano.
Paolo: vedi cosa ti perdi....!
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